Bene rieccomi..Adesso vi vorrei raccontare di un mio viaggio in un piccolo paese, quasi nessuno lo conosce, poche persone hanno una reazione al suo nome, solo pochi sanno dove si collochi geograficamente...vi parlo del Nicaragua.
Non saprei dire se la poca fama di questo piccolo e povero paese rappresenti per lui una sfortuna, beh economicamente un flusso turistico più consistente sarebbe solo un vantaggio, ma forse è proprio questa sua situazione di "isolamento" che è riuscita a mantenere la sua vera essenza.Cercherò di spiegarmi meglio.
Volai verso il Nicaragua (per chi avesse le idee confuse, è un paese dell'America Centrale) nell'estate di due anni fa, e appena scesa dall'aereo un'aria afosa e impregnata di pioggia mi avvolse...non c'è che dire come inizio.Appena atterrata volevo tornare a casa. é una reazione giusta e automatica per chiunque sia abituato agli agi dell'Europa, ma il fatto sconvolgente e che in meno di 2 ore avevo già cambiato idea... E in 30 giorni sentivo che nn me ne sarei più voluta andare via. Uscita dall'aereoporto mi aspettava...la vita! Il sole brillante, i colori dei volti delle persone di differenti etnie, i cibi leggeri, i frutti dolci, bevande esotiche, musiche allegre e tanti tanti sorrisi.
Mi ricordo il mare...bellissimo incontaminato, puro e cristallino come nei cataloghi dei più rinomati Tour Operator...ed io ero lì, un oceano mi divideva da Firenze, ma dentro di me sentivo di essere a casa, grazie a quelle persone stupende che magari abitavano in umili case ma che se potevano, sempre sorridendo cantando e ballando ti offrivano un dolce riposo nelle loro coloratissime amache...
In fondo poi, cosa è viaggiare se nn scoprire il paese attraverso le persone....
Non saprei dire se la poca fama di questo piccolo e povero paese rappresenti per lui una sfortuna, beh economicamente un flusso turistico più consistente sarebbe solo un vantaggio, ma forse è proprio questa sua situazione di "isolamento" che è riuscita a mantenere la sua vera essenza.Cercherò di spiegarmi meglio.
Volai verso il Nicaragua (per chi avesse le idee confuse, è un paese dell'America Centrale) nell'estate di due anni fa, e appena scesa dall'aereo un'aria afosa e impregnata di pioggia mi avvolse...non c'è che dire come inizio.Appena atterrata volevo tornare a casa. é una reazione giusta e automatica per chiunque sia abituato agli agi dell'Europa, ma il fatto sconvolgente e che in meno di 2 ore avevo già cambiato idea... E in 30 giorni sentivo che nn me ne sarei più voluta andare via. Uscita dall'aereoporto mi aspettava...la vita! Il sole brillante, i colori dei volti delle persone di differenti etnie, i cibi leggeri, i frutti dolci, bevande esotiche, musiche allegre e tanti tanti sorrisi.
Mi ricordo il mare...bellissimo incontaminato, puro e cristallino come nei cataloghi dei più rinomati Tour Operator...ed io ero lì, un oceano mi divideva da Firenze, ma dentro di me sentivo di essere a casa, grazie a quelle persone stupende che magari abitavano in umili case ma che se potevano, sempre sorridendo cantando e ballando ti offrivano un dolce riposo nelle loro coloratissime amache...
In fondo poi, cosa è viaggiare se nn scoprire il paese attraverso le persone....